LA RAPPRESENTANZA MILITARE VA' AVANTI ANCORA DI UN ANNO PER FARE LA RIFORMA DELLA RAPPRESENTATIVITA MILITARE CHE STA' PER CHIUDERE UN QUARANTENNIO. CHE SIA LA VOLTA BUONA IN UN GOVERNO DI RIFORME.
Pubblicata il 20/03/2016
Il mandato quadriennale della rappresentanza militare 2012-2016 è prorogato sino alla primavera del 2017. E' la riforma della rappresentanza militare che questo Governo vuole finalmente portare a termine. Ma non c'è solo questo su cui si stà lavorando e, questa volta, con la partecipazione del personale come non mai. Si deve fare.
La Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 47 del 26 febbraio 2016 ha pubblicato la legge “proroga di termini previsti da disposizioni legislative”, in vigore dal 26 febbraio 2016, che nel convertire, con modificazioni, il Decreto Legge 30 dicembre 2015, n. 210, proroga i termini di scadenza previsti da varie disposizioni legislative, tra cui in particolare proroga al 30 maggio 2017 il mandato dei componenti degli organi di rappresentanza militare in carica, e al 15 luglio 2017 il termine per la conclusione dei procedimenti elettorali per il rinnovo degli organismi di rappresentanza militare. Non è la prima volta che c’è stata una proroga del mandato e ogni volta è stata fatta dal Governo per portare a termine la riforma della rappresentanza militare. I tentativi negli anni non sono andati a segno e nessuna proroga ha portato alla riforma attesa da tutti. Con questo Governo delle riforme puo’ essere davvero la volta buona, ma lo dovrà essere. Si lo dovrà perché non è piu’ possibile adeguarsi a norme che dal 1978 ad oggi ci portano ad interpretazioni che devono dare organizzazione e metodo alla relazione fra carabinieri, rappresentanza, scala gerarchica per dare tutela e rappresentatività al personale. Oggi le capacità e le competenze di singoli consentono di relazionarsi con un evoluzione delle forze armate che ha portato di fatto a relazioni funzionali e gerarchiche che vanno ben oltre il regolamento non piu’ adeguato. Tante le criticità su cui intervenire. A partire dal sistema elettorale che non garantisce piu’ rappresentatività a livello centrale tenendo lontana la base dal centro rappresentativo. Non piu’ adeguato. Il ruolo negoziale che deve avere pienezza nelle funzioni per chi deve rappresentare il personale nelle adeguate condizioni e con il peso specifico consono a chi deve svolgere questo ruolo con responsabilità e rappresentatività. Ecco perché è importante anche il sistema elettorale che deve portare i migliori e i piu’ adeguati in questo ruolo e consentire anche ai delegati della base di poter partecipare all’elezione dei delegati a livello centrale. Oggi i dleegati della base eleggono il CoIR ed il CoCeR è solo espressione elettorale dei delegati a livello intermedio lasciando fuori quelli della base. Purtroppo nel tempo molti hanno voluto trasformare questo ruolo come una posizione “politica” mettendo la parte non positiva del sistema che oggi non riscuote la piena fiducia dei cittadini italiani. La necessità di inserire il personale femminile e di rendere piu’ trasparente l’espressione elettorale fa pensare che possa essere una importante soluzione l’elezione con liste che garantiscano le rappresentatività delle varie categorie, comprese quelle del personale femminile e rendere piu’ semplice anche la fase elettorale per rendere al meglio l’espressione di voto e di fiducia verso chi dovrà essere riferimento del personale. Modificare la funzionalità del Consiglio e inserire una figura che sia l’espressione di fiducia e rappresentativa dell’assemblea e non che sia costituita solo da chi è piu’ alto in grado. Dare al delegato la tutela nello svolgimento del suo ruolo consentendogli di poter manifestare il proprio pensiero e non perseguibile disciplinarmente per le opinioni espresse durante l’esercizio del mandato. Definire una volta per tutte l’autonomia del delegato e superare queste dinamiche per le quali si usa etichettare i rappresentanti vincolati dalla remunerazione di missione dall’amministrazione e quindi ad intendere una dipendenza che incida negativamente sulla funzionalità. Di sicuro si puo’ modificare e tutti ne hanno interesse, anche perché quando svolgi questo ruolo con il dovuto impegno, adeguato coraggio e si sceglie di esporsi nei modi dovuti, tutto il resto viene riportato semplicemente ad attività interessate di strumentalizzazione. Si, forse possono essere anche troppi i delegati, ma la cose vanno viste nell’ottica di rendere rappresentatività ai vari ruoli e ai vari livelli. Si possono fare interventi che aumenterebbero il numero dei rappresentanti ma ridurrebbero fino al 50% i costi di gestione. Se alcuni di noi sarebbero inquadrati nelle analisi strumentali di chi politicamente ha interesse solo a denigrare il sistema dell’organizzazione militare non si troverebbero nelle condizioni di cui ora non è interessante parlarne, ma al momento opportuno si. Certo è interessante dare un esito definitivo al diritto di associazione tra militari che oggi è diventata una necessità sociale, che viene elusa sempre con escamotage che non consentono di dover raggiungere le sane finalità sociali. Ecco poi perché tra forze di polizia e militari viene sempre fuori forte la necessità di inserirsi nei contesti sociali partecipando attivamente. In fondo per un carabiniere ne è sentimento fondamentale quello di adoperarsi per la comunità ed il contesto sociale dove si opera. In una politica che perde sempre piu’ credibilità e riferimento per i cittadini ecco che un militare o un appartenente alle forze dell’ordine garantisce ordine e legalità già solo per il suo status. E’ importante guardare all’organizzazione della struttura politico-sindacale e prenderne riferimento per l’organizzazione funzionale, ma nonostante tutto, lontano dalla funzionalità di quest’organismo rappresentativo importare le dinamiche della politica che ha allontanato i cittadini dalla partecipazione alle attività utili alla vita di tutti i giorni ed alle scelte del paese. Oltre alla riforma della rappresentanza militare, in questo periodo di proroga di un anno, ci sono altre dinamiche importanti su cui fornire adeguati contributi e partecipazione nelle scelte che ci riguarderanno di sicuro per i prossimi vent’anni. Dal riordino dei ruoli su cui c’è l’attenzione di tutto il personale del comparto difesa e sicurezza all’assorbimento dei forestali che dovranno ritrovarsi nell’organismo rappresentativo e anch’essi interessati nella riforma di questo organismo rappresentativo e delle regole e competenze che ne riguardano la funzionalità. Forse è proprio questa occasione che potrebbe darci un impulso ulteriore a riformare una volta per tutte questo organismo che stà volgendo al traguardo di un quarantennio senza una riforma nonostante le forze armate e le relazioni gerarchiche e funzionali di carabinieri e Guardia di Finanza siano mutate nella crescita degli uomini e donne in divisa e del contesto sociale in cui operano tutti i giorni. Sono certo che ci sarà una riforma e che questa interesserà i carabinieri di ogni ordine e grado, con la giusta partecipazione che debba esserci sulla modifica della struttura e della funzionalità dell’organismo rappresentativo a tutela del personale del comparto. Rammarica sentire politici che quando parlano di rappresentanza militare concentrano le loro argomentazioni solo sui costi e sulla necessità di portare al sindacato a prescindere dalle dinamiche utili e meno utili. Mai sentito approfondire discussioni e analisi sulle norme della rappresentanza che nel 2018 festeggiano 40 anni, ma sempre argomentazioni che si incentrano solo su costi e sull’assenza di realtà sindacale alimentando solo la confusione che c’è intorno all’organismo e favorendo l’amico interessato alla politica di riferimento. Forse perché per comprendere le dinamiche dell’organismo bisogna studiarle e bisogna dialogare e confrontarsi con i diretti interessati che fanno rappresentanza, specie per chi ha scelto di dare funzionalità alla stessa con enormi sforzi. Sono fiducioso che in un Governo delle riforme possa essere la volta buona. Ora la IV commissione difesa della Camera dei Deputati dovrebbe essere in dirittura d’arrivo dell’elaborato che costituirà il testo unificato avviando cosi’ l’iter procedurale della riforma della rappresentanza militare. Come tante altre attività che abbiamo affrontato sinora con il nostro metodo innovativo noi iniziamo subito a ricevere i contributi di pensiero e proposte del personale rappresentato e poi lavoreremo insieme sulle proposte di modifica sul testo unificato. Il vostro pensiero, la vostra partecipazione al nostro indirizzo email romeo.vincenzo@pianetacobar.eu
Fonte: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo